Premi e motivazioni

Il Premio Franco Basaglia del valore di 500€ all’Opera che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale nel nostro presente in Italia e nel mondo  va ex-aequo a Closed Box – A scatola chiusa di Riccardo Salvetti e Gianfranco Boattini e Vicini dell’altro tipo di Daniele Bonarini.

Il Premio Banca del Valdarno alla migliore Opera che evidenzi i valori della cooperazione e della solidarietà va ex-aequo a Destination de Dieu di Andrea Gadaleta Caldarola e Le voci umane di Stefano Dei.

Il Premio ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) all’Opera che ha interpretato e rappresentato i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica italiana a Bimba col pugno chiuso di Todomodo

La bimba è Giovanna Marturano, partigiana. L’impianto dell’intervista e l’inserimento di materiale di repertorio che si riferisce agli incontri di Giovanna con gli studenti sembrano proporci un personaggio; ma poi, e questo è il grande merito de documentario, emerge prepotentemente la persona: lei, la nonna che è ancora giovane, non di fuori a forza di lifting, ma dentro a forza di voglia di vita, di passione, di lotta. Parola questa e concetto ormai desueti. La bimba non si rifugia nel suo passato, ma lo vive nel presente e lo testimonia per il futuro. Non dà lezioni, non ci dice: fate così. Dice: io ho fatto, faccio e farò così.

Il Premio Fedic per il miglior film prodotto da un Autore Fedic va a Closed Box – A scatola chiusa  di Riccardo Salvetti e Gianfranco Boattini del cineclub Fedic Sedici Corto Forlì.

Intrigante e sorprendente allegoria di una vita rinchiusa nella monotonia che trova la sua libertà imprigionandosi in una scatola ed evadendo attraverso i sogni. Sostenuto da ispirate atmosfere e una originale messinscena, convince per la capacità di contenere tutti gli elementi dentro un disegno coerente e significativo.

1° Giglio fiorentino d’argento a Emmaus di Claudia Marelli

Interessante avvicinamento ai personaggi, bella partecipazione e coinvolgimento affettivo che si scopre lentamente da parte della regista. Uno sguardo intenso che sa cogliere a tratti momenti struggenti.

2° Giglio fiorentino d’argento a Centoquaranta. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello

Suggestiva e sapiente ricognizione della tragedia che colpì la Moby Prince nel 1991 nel porto di Livorno, capace della non facile ricostruzione degli eventi attraverso l’uso attento dei materiali d’archivio e di testimonianze che attraversano i 20 anni dell’event. Un documentario che non solo documenta ma è in grado di costituirsi nella qualità di “detection movie” con elementi di thrilling e di riflessione.

Il Premio Luciano Becattini per un documentario di particolare rilevanza espressiva va a Ring People di Alfredo Covelli

I personaggi borderline di una comunità ipotetica ascoltati con empatia e osservati con intima partecipazione e acutezza.

Il Giglio fiorentino d’argento per la migliore interpretazione maschile a Andrea Simonetti per Alle corde di Andrea Simonetti.

Una storia breve, ma emotivamente compiuta. Nello stesso tempo quasi interrotta dal manifestarsi di una malattia di cui non si dice il nome, forse perché somatizza il disagio esistenziale di una città: Taranto. E forse di una società: la nostra. Un padre e un figlio, interpretato convincentemente da Andrea Simonetti – anche regista e sceneggiatore – entrambi protesi, il primo verso il suo passato, l’altro verso un futuro possibile; pur di anestetizzarsi entrambi da un presente invivibile. Con felicissima intuizione, l’ILVA e i suoi fumi mortiferi sono sullo sfondo delle inquadrature e della storia: presenza subliminale, tragedia non di una città, ma contagio pervasivo, destino comune: dover vivere di ciò che ci uccide. E una sola domanda: perché?

Il Giglio fiorentino d’argento per la migliore interpretazione femminile a Cristina Puccinelli per Eppure io l’amavo di Cristina Puccinelli

Divertita e brillante interpretazione di un’ossessione da tradimento, giocata su una altalena di toni leggeri, paranoici e aggressivi.

Il Premio speciale della giuria Amedeo Fabbri per il miglior cortometraggio va ex-aequo a Corso Italia ’96 di Alberto Tempi e Cloded Box – A scatola chiusa di Riccardo Salvetti e Gianfranco Boattini. Già lette le motivazioni di Closed Box, ecco quelle di Corso Italia ’96

Stimolante ritratto dell’Artista Mauro Staccioli, attraverso il processo di realizzazione di una sua installazione. Ha il merito di saperci collocare di fronte al mistero dell’Opera accomunandoci ai passanti spettatori, mentre raccoglie il loro spaesamento, di ricostruire lentamente il senso e le intenzioni dell’Autore. La collezione mostrata alla fine è una primavera di segni che irradia luce su tutto.

Il Premio Speciale della giuria Adriano Asti al miglior lungometraggio va a I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito

Nostalgica, devota e spregiudicata commistione di reportage di un quartiere in via di radicale bonifica e ritratto delle storie che lo abitano e lo hanno abitato. La regia sa trovare intimo accesso ai personaggi, uno sguardo intenso e mai giudicante, umanità senza commiserazione. Un irresistibile personaggio guida e un repertorio bellissimo e ben usato ci conducono su una montagna russa dove audio e video si liberano della cronologia per giocare con il tempo, con le retoriche, le falsificazioni, le ipocrisie, in un appassionante viaggio attraverso la stratificazione del tempo e con esso del costume e della morale.

Vince la 32° edizione di Valdarno Cinema Fedic il cortometraggio Lezuo di Giuseppe Boccassini

Raffinato eppure essenziale esperimento di ricerca di una forma capace di interpretare, attraverso l’esperienza sensoriale di invenzioni visive e sonore, un viaggio per mare di migranti. Il lavoro riesce nella missione quasi impossibile di ricreare un legame e una continuità con le poche iniziali immagini di repertorio, sapendo evocare, come da dentro l’utero di una nave, la drammaticità, la speranza, la maestosa avventura dell’ignoto e della rinascita.

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