Premio Fedic ad Antonio Capuano e Massimo Coppola

Antonio Capuano

è nato nel 1940 a Napoli. Lavora inizialmente come scenografo per sceneggiati e programmi televisivi come Sheridan e Squadra Omicidi,  per poi passare a diventare autore e regista teatrale e televisivo. Diventato insegnante di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, debutta come regista con Vito e gli altri (1991), ambientato tra i bambini di strada che vivono nel capoluogo partenopeo, con cui vince il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente e delinea quello che sarà un cinema incentrato prevalentemente sui rapporti fra adulti e bambini. Nel 1996 firma Pianese Nunzio 14 anni a maggio con Fabrizio Bentivoglio e Riccardo Zinna, nel quale racconta la storia di Don Lorenzo Borrelli, sacerdote lombardo – e parroco in una chiesa del quartiere Sanità a Napoli – che conduce un’aspra lotta contro la camorra, ma che ha anche una relazione con un tredicenne: il film vince il Premio François Truffaut al Giffoni Film Festival. in seguito dirige l’episodio Sofialorén del film I vesuviani (1997), Polvere di Napoli (1998), Luna rossa (2001) e La guerra di Mario (2005), con cui vince il Premio della Critica al David di Donatello e ottiene la candidatura come miglior regista. Dopo il documentario Bianco e nero alla ferrovia (2006) dirige i lungometraggi Giallo? (2009) e L’amore buio (2010), con i quali conferma la sua mano sicura, l’abilità nel gioco di incastri, e l’ambizione nervosa e personale di un cinema che vuole parlare.

L’amore buio

Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2010

Regia: Antonio Capuano

Sceneggiatura: Antonio Capuano

Fotografia: Tommaso Borgstrom

Musica: Pasquale Catalano

Montaggio: Giogiò Franchini

Interpreti: Irene De Angelis, Gabriele Agrio, Luisa Ranieri, Corso Salani, Valeria Golino

Produttore: Gianni Minervini

Produzione: L.G.M., in collaborazione con Rai Cinema

Durata: 110’ – Italia, col., 35mm, 2010

 

SINOSSI Alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini approfittano di Irene, anche lei adolescente. La mattina dopo uno di loro, il sedicenne Ciro, va a denunciare sé e gli altri. Vengono condannati a due anni di reclusione. Quei due mondi, così opposti e diversi, finiranno con l’attrarsi, incontrarsi, fondersi. Irene e Ciro, da lontano – l’uno dal carcere di Nisida, e l’altra dalla casa meravigliosa dove vive con la famiglia in una delle zone belle della città – quasi senza accorgersene, lentamente cominceranno un irresistibile avvicinamento.

 

 

Massimo Coppola

è nato a Salerno nel 1972. Laureato in Filosofia della Scienza (1999) con una tesi sulla coscienza e grande appassionato di tutte le arti comunicative, è attore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e giornalista. Il suo approdo a MTV risale al 2000, quando – dopo un’’esperienza come presentatore de Il muro, show trasmesso da Odeon TV – viene scelto come conduttore di Brand:new, il programma notturno dei video più innovativi in circolazione. Da questa sua esperienza viene pubblicato un libro (cosa non nuova per lui, già autore di un’opera sulla filosofia della mente). Il suo inimitabile stile nel porsi di fronte alle telecamere e la sua particolare passione per lanciare argomenti controversi lo portano a diventare uno dei protagonisti – nonché autore – di Cocktail d’’amore, programma di revival della televisione dei primi anni ‘80 condotto da Amanda Lear su Raidue. Appassionato di calcio, monomaniaco del pallone, attaccante rissoso, dedica molto del suo tempo libero alle discussioni da bar cadendo in profonda depressione per colpa di ali maldestre, terreni pesanti e ‘’gollonzi’’. Per tirarlo su basta la visione di pochi minuti di Olanda-Argentina, finale dei mondiali del ‘78. Sfidando le regole della televisione, nel 2003 dà vita a Pavlov, il primo anti-reality show: chiuso in un open space kafkiano, cercava di non farsi “eliminare” da un gioco di cui era l’unico partecipante involontario (a parte il suo cane, Pavlov appunto). Il 7 dicembre 2004 parte su MTV il suo nuovo programma, Avere ventanni, in cui incontra ogni volta ragazzi di diversa estrazione sociale con i quali parla della loro vita, dei loro problemi e dei loro sogni, cercando di capire cosa contraddistingue questa generazione, in un viaggio attraverso l’Italia e soprattutto nella provincia. Insieme con Alberto Piccinini e Luciana Bianciardi ha curato l’AntimeridianoOpere complete di Luciano Bianciardi, pubblicato da Isbn Edizioni, da lui fondata assieme a Luca Formenton e Giacomo Papi nel 2004. Prima di Hai paura del buio ha diretto vari documentari, tra cui La regola del contemporaneamente, Politica zero, Solomon, Bianciardi! e Parafernalia, presentati in festival internazionali.

Hai paura del buio

Menzione speciale al Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2010

Regia: Massimo Coppola

Sceneggiatura: Massimo Coppola

Fotografia: Daria D’Antonio

Montaggio: Cristiano Travaglioli

Interpreti: Alexandra Pirici, Erica Fontana, Antonella Attili, Marcello Mazzarella, Alfio Sorbello, Manrico Gammarota, Lia Bugnar, Andra Bolea, Angela Goodwin

Produzione: Indigo Film, in collaborazione con Bim e MTV Italia

Durata: 90’ – Italia, col., 35mm, 2010

 

SINOSSI Bucarest è una metropoli molto diversa da come la si immagina, così come Eva, vent’anni, dolce e orgogliosa come un’eroina della nouvelle vague, è molto diversa dall’idea che abbiamo delle “immigrate” rumene. Eva esce dalla fabbrica per l’ultima volta – non le hanno rinnovato il contratto – e decide che è giunto il tempo di partire. La sua meta è Melfi, sperduto paese dell’entroterra meridionale italiano, noto per l’enorme insediamento della FIAT che, come uno spazio ritagliato da un altro tempo e un altro mondo, seziona i campi neri, definendo con essi una cicatrice aperta tra la civiltà contadina e quella postindustriale. Trovata ospitalità da Anna, una sua coetanea che lavora alla FIAT, Eva inizia a seguire un gruppetto di donne, poi tra queste ne sceglie due, infine una sola. Eva diviene la sua ombra, ne spia ogni movimento, ne conosce alla perfezione abitudini e occupazioni.