Giorgio Colangeli
Nato a Roma nel 1949. Attore teatrale, cinematografico e televisivo. Si laurea in Fisica nucleare e inizia le prime esperienze come attore nel 1974 interpretando spettacoli per le scuole con la Compagnia del Teatro Didattico “Il Torchio” diretta da Aldo Giovannetti. Dall’inizio degli anni ’80 in poi viene diretto sul palcoscenico, tra gli altri, da Alessandro Benvenuti, Duccio Camerini, Ermanno Olmi, Vittorio Gassman, Carlo Lizzani, Giancarlo Sbragia e Antonio Calenda. Uno dei primi ruoli cinematografici è in Pasolini, un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana e ottiene il primo importante riconoscimento nel 1998 per La cena di Ettore Scola (che lo dirige ancora anche in Concorrenza sleale del 2001 e Gente di Roma del 2003), vincendo il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista. Dopo piccoli ruoli in Un viaggio chiamato amore (2002) di Michele Placido e Lavorare con lentezza (2004) di Guido Chiesa, è interprete, tra gli altri, di Dentro la città (2004) di Andrea Costantini, L’orizzonte degli eventi (2005) di Daniele Vicari e L’amico di famiglia (2006) di Paolo Sorrentino. Con il ruolo di Luigi Sparti, un uomo condannato per omicidio che nel carcere romano di Rebibbia ritrova il figlio che lavora come educatore – ne L’aria salata (2006) di Alessandro Angelini – vince il Marco Aurelio come miglior attore alla 1° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma e il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Da questo momento diventa uno degli attori più richiesti. Nel 2007 lavora con Wilma Labate (Signorinaeffe), Silvio Muccino (Parlami d’amore) ed è un funzionario di polizia in Colpo d’occhio di Sergio Rubini. L’anno successivo la sua strada s’incrocia ancora con il cinema di Paolo Sorrentino in Il divo in cui incarna Salvo Lima ed è, tra gli altri, in Galantuomini di Edoardo Winspeare e Si può fare (2008) di Giulio Manfredonia. In seguito affronta diversi generi tra film drammatici (Alza la testa, 2009, di Alessandro Angelini; Marpiccolo, 2009, di Alessandro Di Robilant; La nostra vita, 2010, di Daniele Luchetti; 20 sigarette, di Aureliano Amadei; La strada verso casa, 2011, di Samuele Rossi; Tatanka, 2011, di Giuseppe Gagliardi; Romanzo di una strage, 2011, di Marco Tullio Giordana; Pulce non c’è, 2012, di Giuseppe Bonito), religiosi (Io sono con te, 2010, di Guido Chiesa), commedie (Ce n’è per tutti, 2009, di Luciano Melchionna; La banda dei babbi natale, 2010, di Paolo Genovese con Aldo, Giovanni e Giacomo; La donna della mia vita, 2010, di Luca Lucini; Qualche nuvola, 2011, di Saverio Di Biagio; Una piccola impresa meridionale, 2013, di Rocco Papaleo, Stai lontana da me, 2013, di Alessio Maria Federici, Buongiorno papà, 2013, di Edoardo Leo), thriller (La doppia ora, 2009, di Giuseppe Capotondi; Butterfly Zone. Il senso della farfalla, 2009, di Luciano Capponi). Premiato come miglior attore protagonista ai Nastri d’argento 2012 per il corto La decima onda (2011) di Francesco Colangelo, tra i suoi film più recenti sono da ricordare Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Moroni e Sogni di gloria di Patrizio Gioffredi del collettivo John Snellinberg, entrambi del 2013. Intensa anche l’attività in tv dalla fine degli anni ’90. Compare in alcune serie di successo come Un medico in famiglia (1998) di Giulio Base, Linda e il brigadiere (2000) di Alberto Simone e diverse puntate di Distretto di polizia. È poi tra i protagonisti di Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre più blu (2008) di Marco Turco, I liceali (2008-2009) di Lucio Pellegrini e Giulio Manfredonia, Il mostro di Firenze (2009) di Antonello Grimaldi, Il delitto di Via Poma (2011) di Roberto Faenza, Braccialetti rossi (2013) e Non è mai troppo tardi (2014) di Giacomo Campiotti.
Anna Maria Pasetti
Nata a Milano nel 1971. Giornalista e critico cinematografico, collabora con Il Fatto Quotidiano e le riviste Ciak, Rolling Stone, Vivilcinema e Filmcronache. Dopo la laurea in lingue con specializzazione in Semiotica del cinema all’Università Cattolica di Milano consegue il Master “Film and Television Studies” alla University of London sotto la guida di Laura Mulvey. Partecipa a varie pubblicazioni universitarie come Il consumo di generi di intrattenimento e di cinema dagli anni ’30 alla metà degli anni ’60 in Italia in Spettatori – Forme di consumo e pubblici del cinema in Italia (1930- 1960) a cura di M.G. Fanchi ed E. Mosconi (ed Bianco & Nero, 2002) e L’IMAX Virtual (cinema) Experience in Terre Incognite. Lo spettatore italiano e le nuove forme dell’esperienza di visione del film a cura di Francesco Casetti e M.G. Fanchi (ed Carocci, 2006). Dal 2013 è nella commissione di selezione della “Settimana Internazionale della Critica”, sezione della Mostra d’Arte Cinematografica del Festival di Venezia.
Vittorio Moroni
Nato a Sondrio nel 1971. Regista, sceneggiatore e drammaturgo. Dopo aver girato nel 1995 il suo primo cortometraggio, Quasi una storia (1995), con il successivo Eccesso di zelo (1997) vince numerosi premi tra cui il Sacher d’argento e il Premio Studio Universal al Festival di Siena che gli permette di frequentare un master presso gli Studios della Universal Pictures ad Hollywood. Firma poi La terra vista da Marte (1998), Disperanze. Lettera dall’India (1999) e il documentario Sulle tracce del gatto, codiretto con Andrea Caccia, che affronta il tema della schiavitù in Brasile e vince il premio per la miglior regia al Brooklyn Film Festival. Con il suo primo lungometraggio, Tu devi essere il lupo (2003), ottiene la nomination ai David di Donatello come miglior regista esordiente e ai Nastri d’Argento. Nel 2006 gira, tra Roma e il Bangladesh, Le ferie di Licu, nominato ai Nastri d’argento come miglior documentario. Nel 2009 realizza Eva e Adamo. Come sceneggiatore vince due volte il Premio Solinas (per Il sentiero del gatto del 1998 e Una rivoluzione del 2002) e collabora con Emanuele Crialese per Terraferma, Premio speciale della giuria al Festival di Venezia del 2011 e con Alessandro Gassman nel primo film da regista diretto dall’attore, Razzabastarda del 2012. Recentemente ha lavorato ai testi teatrali Penso che un sogno così… con Giuseppe Fiorello per la regia di G. Solari e Il grande mago diretto da G. Marini. Se chiudo gli occhi non sono più qui è stato presentato nel 2013 al Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione “Alice nella città”.
Giuria Giovani 2014
La Giuria Giovani, composta da Cecilia Ferretti, Virginia Righeschi, Massimiliano Nocentini, Chiara Morandini, Valentina Giordano, Nicola Dell’Artino, Kim Gerard, Vittoria Cimarra, Serena Bozzi, Stanislao Guarino, Emilio Costanti, e Silvia Costantino, assegnerà i seguenti premi:
Premio al miglior cortometraggio;
Premio al miglior lungometraggio;
Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica.