La giuria

NICOLETTA BRASCHI

Attrice e produttrice. Si trasferisce a Roma nel 1980 per studiare recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e nello stesso anno debutta a teatro con lo spettacolo Tutti al macello di Salvatore Cardone. Nel 1983 esordisce al cinema con Tu mi turbi di Roberto Benigni nei panni della Madonna e da quel momento lavora sempre nei film realizzati da lui ad eccezione di Non ci resta che piangere. È stata Nina in Il piccolo diavolo (1988), Maria in Johnny Stecchino (1991), la poliziotta in borghese Jessica Rossetti in Il mostro (1994), la maestra elementare Dora in La vita è bella (1997), la fata dai capelli turchini in Pinocchio (2002) e la critica letteraria Vittoria in La tigre e la neve (2005). Ogni incontro tra i due attori è una rivelazione. È caratterizzato spesso da uno sguardo incantato, a volte da parte di entrambi, e sembra essere frequentemente sospeso tra la realtà e il sogno.

Anche quando non è diretta da Benigni, recita con lui in Daunbailò (1986) di Jim Jarmusch e in Il figlio della pantera rosa (1993) di Blake Edwards. Lavora ancora con Jarmusch in Mystery Train – Martedì notte a Memphis (1989).

Nel corso della sua carriera cinematografica collabora, tra gli altri, con Giuseppe Bertolucci (Segreti segreti, 1985; La domenica specialmente, 1991), Marco Ferreri (Come sono buoni i bianchi, 1988), Bernardo Bertolucci (Il tè nel deserto, 1990) e Roberto Faenza (Sostiene Pereira, 1995). Interpreta poi il personaggio di Graziella Chiarcossi, la cugina di Pasolini, in Pasolini, un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana e soprattutto quello della professoressa Fornari in Ovosodo (1997) di Paolo Virzì con cui ha vinto il David di Donatello come miglior attrice non protagonista. In Mi piace lavorare – Mobbing (2003) di Francesca Comencini è Anna, una donna separata e madre di una bambina che inizia ad avere dei problemi sul lavoro che la logorano progressivamente. Per questo film riceve il premio come migliore attrice all’unanimità al Festival International de Cine de Mar del Plata. Poi disegna la figura della perfida marchesa Alfonsina De Luna in Lazzaro felice (2018) di Alice Rohrwacher.

A teatro ha portato in scena: Il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn diretto dal Maestro Claudio Abbado, Il Metodo Grönholm di Jordi Galcerán, per la regia di Cristina Pezzoli, Tradimentidi Harold Pinter per la regia di Andrea Renzi con cui lavora anche in Giorni felici di Samuel Beckett con cui è in scena da qualche anno.

 

BEATRICE FIORENTINO

Laureata in Filmologia all’Università di Trieste, è giornalista freelance e critico cinematografico. Ha insegnato linguaggio cinematografico e audiovisivo all’Università del Litorale di Capodistria e oggi scrive per Il Piccolo, Il manifesto, Cinecittà News, 8 e ½, Artribune. Dal 2015 cura la sezione Nuove Impronte, sezione di “ShorTS – International Film Festival” dedicata ai talenti emergenti del cinema italiano. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Akai come “Miglior critico cinematografico” alla 71.a Mostra del Cinema di Venezia e dal 2015 è parte della commissione “Film della Critica” del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Cura eventi, presentazioni e rassegne cinematografiche per diverse realtà culturali e dal 2016 è selezionatore per la Settimana Internazionale della Critica di Venezia.

 

SILVIA LUZI

Produttrice e regista. Con Luca Bellino fonda la casa di produzione Tfilm e realizza documentari presentati nei principali festival internazionali e distribuiti da Rai, Sky, NHK, Press TV, The Guardian. Tra i loro titoli: La minaccia (2007) su Hugo Chavez e la rivoluzione bolivariana e Dell’arte della guerra (2012) sulla lotta degli operai della Ex Innocenti di Milano. Entrambi i film hanno numerosi riconoscimenti, vincendo tra gli altri, il New York Filmaker Prize, il Crossing Europe Film Festival, il Jean Rouch Film Festival, il Dok Leipzig Film Festival, e ottengono una nomination ai David Di Donatello e ai Globi D’Oro. Nel 2017 con Luca Bellino dirige il primo lungometraggio di finzione Il cratere, presentato alla 74° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia in concorso nella 32° Settimana Internazionale della Critica. Il cratere riceve un’ottima accoglienza dalla critica nazionale e internazionale ed è nelle selezioni ufficiali di numerosi concorsi internazionali, ricevendo anche una nomination ai Globi D’Oro. Tra i premi ricevuti: Special Jury Prize al Tokyo International Fillm Festival, Grand Prix al Crossing Europe Film Festival, Migliore Regia e al Bobbio Film Festival, Miglior film e Miglior colonna sonora all’Ischia Film Festival. Sharon Caroccia, la giovanissima attrice protagonista de Il cratere, riceve inoltre il Premio Prospettiva 2018, e il premio come migliore attrice al Bobbio Film Festival diretto da Marco Bellocchio.