Il miraggio dell’occupazione nella docufiction italiana
I casi della vita
Regia: Corso Salani
Sceneggiatura: Vanessa Picciarelli, Corso Salani
Fotografia: Sebastiano Bazzini
Musica: Marcadores Nuevos
Montaggio: Federico Conforti, Vanessa Picciarelli
Produttore: Francesco Pamphili
Produzione: ENEL S.p.A. , Film Kairós
Durata: 76’ – Italia, col., 2010
SINOSSI Il racconto cinematografico s’intreccia con testimonianze di dipendenti Enel, direttamente o indirettamente coinvolti in alcuni incidenti sul lavoro, non solo in Italia ma anche negli impianti Enel presenti ormai in tutto il mondo. Basta un attimo per cambiare una vita, e di riflesso quella di altri. Ogni episodio ricostruisce con precisione la dinamica degli incidenti, ma soprattutto, attraverso la messa in scena di personaggi di finzione, racconta il dramma umano degli operai infortunati e dei loro cari. Tutti i protagonisti si trovano a dover fare i conti con la tragica realtà che nella nostra vita nulla è scontato, che ad ogni “caso” corrisponde un effetto, talvolta fatale, comunque sempre destabilizzante. E che una banale disattenzione può mandare in frantumi più esistenze, generando un vuoto senza soluzione.
CORSO SALANI è nato a Firenze il 9 settembre del 1961, si diploma presso il locale Istituto di Scienze Cinematografiche, e debutta alla regia con Zelda (1984). Aiuto regista di Carlo Mazzacurati sul set di Notte italiana (1987), si trasferisce a Roma e realizza il suo primo film Voci d’Europa (1989), cui seguono Eugen si Ramona e Gli ultimi giorni (1992). Intanto si mette in luce come attore ne Il muro di gomma (1991) di Marco Risi, cui seguono, tra gli altri, Nel continente nero (1993), La fine è nota (1993), Cuori al verde (1996), fino ai più recenti Piano, solo (2007), Mar Nero (2009) e L’amore buio (2010). Ritorna alla regia nel 1995 con Gli occhi stanchi, seguito dal pluripremiato doc Cono Sur (1998) e da Occidente (2000), Corrispondenze private (2003) e Il peggio di noi (2006). Con Imatra – appartenente alla serie Confini d’Europa – vince il Premio Cineasti del Presente al Festival di Locarno nel 2007. La cifra stilistica del suo cinema è la commistione fra documentario e finzione, osservazione della realtà e rielaborazione poetica, reportage d’autore e cinema narrativo: temi centrali sono il viaggio come mezzo programmatico di spaesamento e l’incomunicabilità, resa attraverso lo straniamento linguistico fra i personaggi di nazionalità diverse. Mentre lavora alla docufiction I casi della vita, la morte lo coglie a Ostia il 16 giugno 2010.
Parole Sante
Regia: Ascanio Celestini
Sceneggiatura: Ascanio Celestini
Fotografia: Gherardo Gossi
Musica: Ascanio Celestini, Roberto Boarini, Matteo D’Agostino, Gianluca Casadei
Montaggio: Alessandro Pantano
Interpreti: Ascanio Celestini, Collettivo PrecariAtesia, Rosa Rinaldi, Alessio De Luca, Walter Schiavella
Produttore: Domenico Procacci
Produzione: Fandango
Durata: 72’ – Italia, col., 2007
SINOSSI Malpagati e a cottimo, niente ferie, giorni di malattia o contributi per la pensione. Contratti trimestrali ad alto rischio di non rinnovabilità. Ambienti di lavoro scomodi, nessuna tutela sindacale e forte rivalità tra garantiti e non. Benvenuti nel mondo dei precari, in particolare quelli della Atesia, zona Cinecittà, la più importante ditta di call center d’Italia, 4000 impiegati di cui la quasi totalità, stiamo parlando dell’anno 2000, non assunta. Ascanio Celestini, uomo di teatro, documenta la lotta di un gruppo di lavoratori autocostituitosi in collettivo per l’affermazione del loro diritti di base.
ASCANIO CELESTINI è nato a Roma il 1 giugno 1972. Dopo essersi diplomato al liceo classico, si iscrive alla facoltà di lettere con indirizzo in antropologia. Avvicinatosi al teatro intorno agli anni ‘90, collabora come attore ad alcuni spettacoli – Giullarata dantesca (1996-1998) – del Teatro Agricolo O del Montevaso con Gaetano Ventriglia. Nel 1998 scrive ed interpreta il suo primo spettacolo, Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini. La svolta della sua carriera artistica è la scrittura ed interpretazione di Radio clandestina (2000), sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, cui seguono Cecafumo (2002), Fabbrica (2002) e Scemo di guerra – 4 giugno 1944 (2004). Dal 2006 partecipa alla trasmissione di Raitre “Parla con me”, condotta da Serena Dandini. Dopo un’apparizione nel film Mio fratello è figlio unico (2006) di Daniele Luchetti, gira il documentario Parole sante (2007). Nel 2010 dirige e interpreta il film La pecora nera – tratto dal suo libro omonimo, diventato anche spettacolo teatrale, prodotto da Alessandra Acciai, Carlo Macchitella e Giorgio Magliulo, e presentato in concorso al festival di Venezia – lucida denuncia dell’istituzione manicomiale.
RCL – Ridotte capacità lavorative
Regia: Massimiliano Carboni
Sceneggiatura: Alessandro Di Rienzo, Paolo Rossi, Massimiliano Carboni
Montaggio: Sara Pazienti
Interpreti: Paolo Rossi, Emanuele Dell’Aquila, Alessandro Di Rienzo, Davide Rossi, Daniele Maraniello, Biagio Ippolito, Marcello Colasurdo
Produzione: A.M.I. e Mauro Berardi
Durata: 75’ – Italia, col., 2010
SINOSSI Una torrida estate a Pomigliano d’Arco. Il paese è salito agli onori della cronaca nazionale per il referendum interno dei dipendenti Fiat sulle nuove modalità contrattuali vincolate alla missione produttiva. Una troupe guidata da Paolo Rossi arriva in paese. Obiettivo: girare dei sopralluoghi per un film sulla classe operaia. Quanti i luoghi comuni su questa cittadina del Mezzogiorno. La stazione che immaginano decadente e abbandonata in realtà è moderna e funzionale (“sembra l’aeroporto di Francoforte”), le scritte sulle mura dei quartieri non sono operaiste e di lotta ma quasi tutte d’amore. La troupe incontra diverse personalità che aiutano Paolo Rossi a farsi un’idea di cosa sia veramente accaduto a Pomigliano con il referendum.
MASSIMILIANO CARBONI è nato nel 1970, ed è regista, videomaker, esperto di comunicazione di massa. Dopo una lunga esperienza nel settore radiofonico, nel 2001 è stato tra i fondatori del network RadioGap e dal 2003 si è dedicato alla produzione audiovisiva. Partecipa alla creazione di NoWarTV e realizza reportage in Iraq (Iraq, luglio 2003), Cuba (Arte come vita, 2004) e Colombia (Colombia no existe, 2004). Dal 2004 al 2008 segue e documenta l’esperienza del Teatro Carcere di Arezzo e lavora come operatore in TV. Nel 2007 ha fondato l’Ami (Agenzia multimediale italiana), società di produzione audiovisiva e testata giornalistica online, per la quale ha diretto diverse produzioni televisive e radiofoniche, oltre che numerosi spot. Insegna comunicazione multimediale nei corsi di giornalismo e tiene laboratori di videomaking per il corso di Estetica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
PREMIO CGIL
Un modo per avviare un dialogo con le nuove generazioni attraverso un linguaggio non propriamente sindacale. Questo il motivo che ha spinto la Cgil di Messina ad indire un concorso riservato ai giovani universitari e delle scuole superiori, per la realizzazione di un cortometraggio su un tema importante e quanto mai attuale, “I giovani e il lavoro”. Il cortometraggio da un lato ha voluto essere un’occasione per stimolare chi ancora non è entrato nel mondo del lavoro a riflettere sul “lavoro”. Dall’altro, simmetricamente, è stata occasione per il sindacato di guardare all’immagine che i giovani hanno del lavoro. Un’immagine spesso molto distante da quella dei sindacalisti di professione.
Vita da cani
Regia: Maurilio Forestieri
Sceneggiatura: Maurilio Forestieri e Giuseppe Cucè
Fotografia: Maurilio Forestieri e Giuseppe Cucè
Musica: Johnny Greenwood, Ludovico Einaudi, Giovanni Allevi, Rolfe Kent
Montaggio: Maurilio Forestieri e Marzio Golino
Interpreti: Giuseppe Cucè, Martina Cucè, Nicola Russo, Maurilio Forestieri
Durata: 10’
SINOSSI Per aiutare la famiglia e poter continuare gli studi, Giuseppe si adatta a fare dei lavoretti in nero: questo gli procura un forte senso di sfiducia nei confronti della vita, accresciuto da un incidente in cui resta coinvolto…
MAURILIO FORESTIERI è nato a Messina il 12 maggio 1994 e frequenta il terzo anno del Liceo Scientifico. Autodidatta, ha diretto il corto Approfittane, arrivato secondo nell’ambito di un concorso indetto per la “Notte della cultura 2010” a Messina. Ha partecipato anche al “Sottodiciotto Film Festival” con il corto Analogie di vetro, vincitore del premio della Consulta dei giovani di Torino.