PUCCINI E LA FANCIULLA

Regia: Paolo Benvenuti

Soggetto e sceneg.: Paolo Benvenuti, Paola Baroni;

Fotografia:  Giovanni Battista Marras

Montaggio: Cesar Augusto Meneghetti     

Musiche: Giacomo Puccini

Scenografia: Paolo Benvenuti, Aldo Buti

Costumi: Simonetta Leoncini

Suono in presa diretta: Alberto Amato

 

Sound designer: Mirco Mencacci

Interpreti: Riccardo J. Moretti (Giacomo Puccini), Tania Squillario (la servetta Doria Manfredi), Giovanna Daddi (Elvira, moglie di Puccini), Federica Chezzi (Giulia, cugina di Doria), Debora Mattiello (Fosca, figlia di Elvitra)

Produzione: Paolo Benvenuti per Arsenali Medicei in collaborazione con Intolerance Scuola di Cinema del Comune di Viareggio e Mediateca Regionale Toscana Film Commission

Prod. Esecutivo: Gianpaolo Smiraglia

Origine: Italia, 2008; durata: 84’.

 

SINOSSI: Giacomo Puccini (1858-1924) è considerato uno dei più grandi maestri della musica di tutti i tempi. Attraverso le sue composizioni, egli ha saputo comunicare la complessità dei fermenti artistici e culturali che hanno segnato il passaggio dal XIX al XX secolo. Ed è in un angolo toscano di straordinaria bellezza naturale, un lembo di terra tra le acque lacustri e quelle marine, Torre del Lago, che il cinema ha potuto ricostruire l’incanto e il mistero della creazione musicale pucciniana, con l’intento di fare luce su uno degli episodi più oscuri della biografia del Maestro: il dramma di Doria Manfredi, la sua giovane cameriera morta suicida nel gennaio del 1909. Il film ha una sua particolarità: non vi sono dialoghi. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi della vicenda si scrivono durante l’evolversi del dramma. La scelta del “muto” nella costruzione drammaturgica del racconto, nasce da motivi di carattere etico ed estetico. Ci è sembrato che la scelta del “muto” fosse l’unico procedimento espressivo per raggiungere quel “cinema puro”, in grado di esprimere concetti ed emozioni attraverso il solo fluire di immagini e suoni. Un film costruito sul dialogo continuo e aperto tra il divenire dell’espressione cinematografica e quella musicale, fino al fondersi dei due linguaggi.

Paolo Benvenuti e Paola Baroni

 

BIOGRAFIA REGISTA: Paolo Benvenuti nasce a Pisa nel 1946. Già molto giovane si dedica alla pittura. Frequenta l’Istituto d’Arte e il Magistero d’Arte di Firenze, dove si diploma nel 1965. L’anno successivo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove i corsi vengono interrotti a causa dell’alluvione del 1966. Nel 1968 si avvicina alle esperienze del cinema d’avanguardia e abbandona gradualmente la pittura. Con il documentario Fuori gioco vince il Premio Fedic per il miglior cortometraggio al Festival di Montecatini Terme dello stesso anno. Nel 1971, grazie al suo secondo documentario, Del monte pisano, scopre la cultura contadina toscana. Promuove così il recupero dei Maggi, una forma di teatro tradizionale tipica dell’Italia centrale. Il suo mediometraggio Medea, il teatro del Maggio di Buti, realizzato per la Rai nel 1972, viene selezionato per il Film Forum del Festival del Cinema di Berlino del 1973. Nello stesso anno cura la versione teatrale di Medea, presentata al Festival Internazionale del Teatro di Nancy (Francia), diretto da Jack Lang. Nel 1972 è assistente volontario sul set de L’età dei Medici di Roberto Rossellini. Appassionatosi al cinema didattico che il maestro romano propone in quegli anni, approfondisce i suoi studi storico-archivistici e, scoprendo alcuni manoscritti inediti sulla guerra del 1494 tra Pisa e Firenze, dirige nel 1974 il suo primo lungometraggio, Frammento di cronaca volgare. Nel 1975 è aiuto-regista di Jean Marie Straub e Danièle Huillet nel film Moses und Aaron, tratto dall’omonima opera lirica di Arnold Schoenberg. Per promuovere il cinema di qualità, nel 1982 fonda a Pisa il cineclub Arsenale, una istituzione multimediale che annovera oggi più di diecimila soci. Paolo Benvenuti ha condotto decine di corsi e seminari di teoria del linguaggio audiovisivo presso numerosi istituti italiani ed esteri. Tra questi, il Berliner Ensemble (Germania), la Escuela Internacional de Cine y TV dell’Avana (Cuba), la Scuola Holden di Torino e la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. A partire dal 1996 ha iniziato a lavorare, in collaborazione con il sociologo Danilo Dolci, ad un progetto di scuola per autori di arti visive e digitali a struttura maieutica. Nel 1998 conosce Paola Baroni, con la quale avvia una proficua collaborazione artistica che si traduce attivamente nella realizzazione dei film Gostanza da Libbiano e Segreti di Stato, e che sposerà nel 2000. Nel 2001, presso il Comune di Viareggio, ha istituito la Scuola di Cinema “Intolerance” tenendo numerosi corsi formativi di Educazione all’audiovisivo. Proprio con gli allievi e i collaboratori della suddetta scuola, ed avvalendosi della collaborazione del fotografo Enzo Cei, ha intrapreso la lavorazione del film Puccini e la fanciulla, incentrato su alcune vicende inedite ed inquietanti della vita di Giacomo Puccini. La sua filmografia comprende, oltre a numerosi corto e mediometraggi, cinque lungometraggi realizzati con i finanziamenti del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

  • Il bacio di Giuda (1988), presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
  • Confortorio (1992), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera).
  • Tiburzi (1996), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera).
  • Gostanza da Libbiano (2000), presentato in concorso al Festival di Locarno (Svizzera) e vincitore del Premio Speciale della Giuria.
  • Segreti di stato (2003), prodotto dalla Fandango, presentato in concorso ai Festival del cinema di Venezia e Toronto.
  • Puccini e la fanciulla (2008), prodotto da Arsenali Medicei e Intolerance, presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia.